Cosa dire del Maker Faire, che non sia già stato detto, poi per questo rimandiamo al sito ufficiale. Vogliamo raccontarlo come spettatori, anche se in parte addetti ai lavori e coscienti di molte di queste nuove tecnologie, alcune usate anche per il prodotto Babylove. https://www.blove.it/bambino.html
Ormai è divenuta una manifestazione di carattere internazionale aperta al grande pubblico e proprio con questa chiave di lettura vi parleremo dell’evento.
Diciamo grande pubblico, perché la domenica subito dopo pranzo i parcheggi e i “non parcheggi” erano tutti pieni. Abbiamo trovato l’ultimo posto in uno dei tanti a pagamento, vicino all’ingresso est della nuova fiera di Roma, anche quest’anno location dell’evento. Il custode del parcheggio afferma che neanche per ROMICS una tale affluenza!
Un bel salto di qualità ripensando agli stand dell’Auditorium Parco della Musica del 2014.
Maker Faire è un evento fieristico che si consuma in pochi giorni, ma per gli addetti ai lavori, la maggior parte dei progetti durano mesi.
Quello che siamo riusciti a vedere lo abbiamo raccolto nel video del nostro canale YUOTUBE.
La Fiera
Il tema di quest’anno l’economia circolare. Il ristorante circolare posto come un megalite al centro del padiglione 6 forse ha rappresentato un po’ l’emblema, il monumento a tale tema. Peccato per il menù che, oltre a un panino, cacio e pepe in olio di arachide e un altro piatto, ci ha fatto optare per un banale tramezzino al bar.
Insieme a nuove soluzioni social per consumare i pasti, un nuovo modo di pensare la nutrizione sono stati leitmotif ricorrenti. Le agricolture idroponiche o le più smart acquaponiche, che con l’ausilio di pesci rossi, potenziano il nutrimento delle piante, riducendo anche l’apporto di acqua. Incroci di zanzare sterilizzanti, il che non sarebbe mica male! Materiali plastici riciclati in filamenti, grazie a piccole apparecchiature, per poter essere riutilizzati con stampanti 3D.
E noi ci chiediamo quanto questa tecnologia sia stata sponsorizzata, non parliamo solo del Maker Faire. Come se ogni casa dovesse realmente contenere una stampante 3D. Sarà veramente così in futuro? I figli dei nostri figli si stamperanno i giocattoli da soli? (ovviamente con finte plastiche di derivazione vegetale). Non lo sappiamo, però se ne parla da tempo e tanto. Tanta robotica un po’ ovunque, in tutti i padiglioni, nel senso che un po’ ovunque trovavi di tutto. Forse è proprio questo l’aspetto che lascia perplessi. L’assenza di un percorso immersivo, che proceda per gradi, introducendo lo spettatore in un percorso conoscitivo empirico. Un percorso dove le tecnologie siano suddivise e mostrino le loro applicazioni pure, per poter essere integrate pian piano che si procede nei padiglioni, in sistemi più complessi. Tutto questo in realtà c’era, ma disposto in un ordine difficile da percepire, anche dopo attraversati tutti i Padiglioni. Forse questo è il prezzo da pagare per tanta creatività riunita. Se non ci siete mai andati, assolutamente da non perdere!
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